Come può una moneta a valere tantissimi soldi? Più di quanti siamo capaci realisticamente di immaginare? Eccome come.
La storia di alcune monete è senza dubbio affascinante e misteriosa. In alcuni casi ci troviamo di fronte a veri e propri casi indiscutibilmente unici nel proprio genere. Numerose cosi come abbiamo imparato spesso dalle cronache di settore le dinamiche che possono in qualche modo influire sulla stessa condizione dell’esemplare in questione. Pezzo raro, pezzo di particolare rilievo artistico, data di conio particolarmente rilevante. Una serie di situazioni che insomma possono davvero rappresentare la vita o la morte di una particolare moneta.
Il discorso legato al prestigio al valore di una determinata moneta insomma, cosi come sappiamo è legato ad una serie di fattori che nel tempo fanno valere con più o meno decisione quelli che sono i propri argomenti. E’ chiaro che non per forza ad esempio l’età di una moneta può rappresentare un enorme vantaggio, non per per forza l’immagine rappresentata può dire lo stesso, cosi come non è detto che una bassa tiratura possa portare ad una valutazione eccezionale. Tutto insomma risponde a logiche non per forza definite dalla teoria.
Nel caso specifico del nostro paese, con la lira, prima dell’euro, negli anni precedenti al 2002 possiamo dire di avere a disposizione un patrimonio tale da far invidia a qualsiasi paese del mondo. Questo i collezionisti di ogni parte del pianeta lo sanno bene ed in fatti non sono pochi i tentativi, avvantaggiati chiaramente dal web di mettere le mani su qualche esemplare ancora rimasto in circolazione. La questione è più chiara ed evidente che mai. Le monete italiane, quelle della vecchia lira fanno ancora gola e sarà cosi per molti anni ancora.
Monete, se 50 lire possono valere un tesoro: gli esemplari più preziosi della vecchio conio
Andando a cercare tra li esemplari che oggi sono ritenuti di maggior prestigio tra quelli della vecchia lira non si può non parlare della moneta da 50 lire con la scritta “prova” datata 1864. Restando nell’ottica dello stesso taglio però possiamo trovare ulteriori esemplari anche molto più recenti che sono riusciti a ritagliarsi un posto di tutto rispetto nella storia numismatica del nostro paese. Alcuni esempi? La moneta da 50 lire definita “Vulcano”, anno 1958, valore approssimativo circa 1000 euro.
Nel caso specifico, cosi come in pratica in ogni singola situazione la valutazione è da intendersi per un esemplare in perfette condizioni di conservazione. La moneta da 50 lire definita “Vulcano” è stata prodotta in realtà fino al 1990. Da quel momento in poi furono prodotte monete dalle dimensioni molto più ristrette che però non furono mai più di tanto gradite dai cittadini. Successivamente, quindi, verso la metà degli anni novanta si passò alla versione definita “Italia Turrita”, in vigore fino all’arrivo ufficiale della moneta unica europea.
La versione del taglio da 50 lire datato 1950 nella sua versione di prova rappresenta un altro esemplare molto ambito dai collezionisti di ogni parte del mondo. La versione ancor più particolare, un vero e proprio prototipo porta con se la scritta “Prova in Nichel”. L’esemplare in questione ad un asta nel 2011 è stato battuto per l’incredibile cifra di 4.140 euro. Inoltre versioni in italma ed in acmonital possono arrivare a valere fino a 3.450 euro ciascuna.
Del 1950, inoltre, un prototipo senza perlinatura. Essendo stata classificata di rarità R5, si fu battuta all’asta nel 2017, per l’incredibile cifra di 11.800 euro. Nello stesso anno, una diversa versione con sul dritto la testa di Mercurio, con un copricapo alato, con intorno la scritta “REPVBBLICA ITALIANA” e sul verso, invece, “ROMA MCML” con intorno “PROVA TECNICA DI MONETA DI NICHEL DA L 50” fu coniata dando vita ad un altro prestigiosissimo prototipo. L’esemplare nel 2016 fu venduto all’asta per una cifra superiore ai 20mila euro. Cifre incredibili insomma che mostrano la cifra complessiva degli esemplari stessi in questione. Veri e propri tesori insomma, piccole gemme preziose forse ancora presenti, a nostra insaputa, in casa nostra.