Come donare le criptovalute a enti di beneficienza e ONG

In questo articolo scopriremo come possono essere donate le criptovalute e quali enti le accettano al momento

Sebbene la stragrande maggioranza delle persone vede nelle criptomonete un modo per aumentare il proprio capitale e arricchirsi personalmente, altri decidono di condivedere queste ricchezze per delle giuste cause.

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È il caso ad esempio di varie organizzazioni non governative (ONG) o enti di beneficienza che sono ben liete di accettare donazioni in criptomonete. Alcune di queste organizzazioni sono al momento impegnate nel fronte ucraino e stanno facendo il possibile per donarli alla causa ucraina.

Diversi milioni di dollari sono già arrivati ai wallet che il governo ucraino ha da poco creato proprio per ricevere le donazioni dai singoli privati o delle organizzazioni non governative per la resistenza armata giallo-blu.

Come donare le criptovalute

Il primo aspetto fondamentale per poter donare criptovalute è quello di doverle possedere prima.

Basterà accedere ad uno degli exchange centralizzati esistenti (Binance, Coinbase, Crypto.com), o anche su exchange decentralizzato come Uniswap. In questo ambiente, nella DeFi, esistono anche altre possibilità di donare le criptovalute. Ad esempio le piattaforme di prestito decentralizzate che ti permettono di donare gli interessi ricevuti.

Donare criptovalute equivale ad un trasferimento fondi da un wallet a quello del beneficiario. Il più delle volte il wallet del beneficiario sarà proprio di una ONG e sarà possibile effettuare il trasferimento attraverso i classici wallet Web3 come ad esempio Metamask.

Bisogna stare attenti alle truffe, però. Ultimamente, ma anche prima della guerra in Ucraina, è possibile imbattersi in quelle che vengono chiamate monete-truffa per beneficienza.

Solitamente si tratta di progetti di blockchain, a cui è collegato un token, che dichiarano di donare tutti i proventi in beneficienza salvo poi scappare dopo aver raggiunto una somma considerevole.

Perché donare criptomonete

Prima di qualche anno fa era assolutamente impensabile pensare che organizzazioni non governative potessero accettare criptovalute come donazioni, a causa soprattutto della volatilità del prezzo. Organizzazioni no-profit come Unicef o charity:water, però, stanno adesso tenendo le donazioni ricevute in criptovaluta lo scorso anno fino al 2025 in un trust di scopo di bitcoin (BTC).

Oltre al fattore caritatevole di aiutare persone in difficoltà, vi sono altri benefici nel donare criptovalute. Uno di questi è sicuramente quello legato agli sgravi fiscali come ad esempio deduzioni fiscali se si dona ad uno specifico ente o evitare le tasse sulle plusvalenze.

Anche le DAO (Organizzazioni Autonome Decentralizzate) sono utilizzate per raccogliere fondi per cause benefiche. È il caso di Endaoment, ad esempio, che è un’organizzazione no-profit che mira a diventare un’organizzazione filantropica decentralizzata basandosi sulla blockchain Ethereum.

Anche alcuni progetti NFT hanno un’allocazione per le donazioni a organizzazioni di beneficienza. Psychedelics Anonymous è un progetto NFT che mira ad aiutare finanziariamente un’organizzazione di aiuto terapeutico attraverso l’utilizzo di sostanze psichedeliche. Quest’ultima non è ascrivibile, però, alle organizzazioni di beneficienza.

Fintanto che il flusso di criptomonete viene convertito in valuta FIAT è possibile operare una sorta di controllo sui vari spostamenti di denaro, se le blockchain utilizzate sono pubbliche, cercando di evitare così il riciclaggio di denaro sporco. In ogni caso al di là dell’indirizzo del wallet, chiunque intenda operare una donazione di beneficienza non sarà identificato.

Chi accetta donazioni cripto

Uno dei punti di riferimento del settore è sicuramente The Giving Block, un’azienda che si occupa di facilitare la raccolta fondi in ambiente cripto per le grandi organizzazioni no-profit sparse per il globo.

L’azienda è specializzata nell’offrire supporto e servizi a organizzazioni benefiche che si occupano principalmente di ambiente, come ad esempio la qualità dell’acqua, erogando i fondi necessari a coloro che si impegnano a diminuire l’impatto ambientale dello stato attuale delle cose. Daffy o Crypto for Charity sono solo due esempi di organizzazioni che si occupano di donazioni cripto negli Stati Uniti, aiutando oltre 1,5 milioni di organizzazioni no-profit.

Anche grosse realtà del mondo cripto come Binance hanno creato numerosi progetti legati alla beneficienza. In questi giorni, ad esempio, Binance Charity Foundation ha dichiarato di aver donato oltre 25 milioni di dollari. Senza contare i 10 milioni di dollari inviati ad un fondo di soccorso umanitario per la guerra in Ucraina.

Ad oggi anche il governo ucraino accetta donazioni cripto attraverso i wallet creati proprio per supplire alla mancanza di fondi; gli indirizzi dei wallet sono disponibili sull’account Twitter del governo ucraino.

Gli altri enti di beneficienza a cui donare bitcoin e criptovalute

Anche altri grandi enti di beneficienza stanno accettando donazioni in criptomonete in questi giorni. UNICEF, Greenpeace, Electronic Freedom Foundation, Human Rights Foundation sono solo alcuni dei nomi delle organizzazioni no-profit che si sono avvicinate al mondo cripto.

Anche durante la pandemia di COVID-19 molte aziende si sono affidate alle donazioni cripto. Polygon, ad esempio, è stato uno dei progetti che si è sbracciato maggiormente al fine di raccogliere i fondi per l’emergenza.

Un altro aiuto per chiunque volesse iniziare a donare criptovalute a organizzazioni di beneficienza è sicuramente Fidelity. Dal 2015 l’azienda gestisce un fondo bitcoin che permette a chiunque voglia donare le proprie criptomonete di trovare tutto l’aiuto necessario per farlo senza sforzi. Utilizzando Coinbase per la trasformazione in valuta FIAT delle donazioni cripto, Fidelity permette ai donatori di evitare le tasse sulle plusvalenze relative alle vendite.

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