La lira, il suo incredibile patrimonio e quegli esemplari che oggi arricchirebbero qualsiasi collezionista al mondo. Versioni uniche.
Esemplari su esemplari che nel corso dei decenni hanno dato un indirizzo per niente insignificante ad una moneta che ha caratterizzato la storia del nostro paese. Un legame lungo nel corso dei secoli, capace di incontrare grandi tragedie cosi come grandi momenti di speranza. Le guerra, la dittatura, monarchia e repubblica. L’Italia attraversata in due dal fiume in piena della vecchia lira. Esemplari spesso unici per fattura e decorazioni in qualche modo rappresentate. Immagini, simboli, storie, eventi, il nostro paese insomma, raccontato anno per anno.
Una storia che nasce con l’unità d’Italia e si conclude con l’arrivo della moneta comunitaria, l’euro, vanto e orgoglio di una nuova nascente istituzione, qualcosa di talmente grande da risucchiare al proprio interno, in qualche modo la storia dei singoli paesi aderenti. E cosi, lira, franco, marco, per citarne qualcuno, protagonisti indiscussi di un secolo di grandi tragedie e grandi conquiste. Tutto e tutti all’interno di una storia comune da quel momento in poi. Le vecchie valute consegnate alla storia, al mito, alla considerazione praticamente infinita.
Gli esemplari, storici, delle singole monete, restano in ogni caso protagonisti assoluti del mercato dei collezionisti, sempre più numerosi, sempre più innamorati della numismatica sempre più desiderosi di catalogare, descrivere, toccare pezzi unici che hanno realmente visto e fatto la storia di quel determinato paese. Ci troviamo di fronte, oggi ad un momento storico molto particolare che quasi chiede, pretende di riprendere con mano, riconsiderare passate esperienze per comprendere il presente. Gli unici testimoni, vivi, autentici di tante pagine di storia sono oggi soltanto loro, le monete.
Monete, l’ape è una garanzia per la vecchia Lira: la 2 lire che fa sognare milioni di collezionisti
Uno degli esemplari oggi più rincorsi dai collezionisti di tutto il mondo, tra quelli della vecchia lira è sicuramente quello caratterizzato alla presenza su una delle due facciate di una immagine molto particolare. Un’ape. La moneta in questione denominata olivo per la presenza anche di un ramoscello d’olivo sull’altra facciata ha il taglio da 2 lire ed è stata realizzata in un periodo che va dal 1953 al 1959, siamo quindi in piena ripresa economica, il paese che si risolleva dalle tragedie e dagli sforzi della guerra e che guarda al futuro.
Sul finire degli anni sessanta, poi, altri esemplari della stessa moneta sono stati coniati per fini puramente collezionistici restando praticamente nel mito. L’ape, simbolo di laboriosità, intorno ad essa la scritta “Repvbblica Italiana”, il ramoscello d’olivo ed il valore nominale con l’anno di conio, per certi versi la moneta è tutta qui. Per gli esemplari realizzati negli ultimi decenni parliamo di un valore in presenza di ottime condizioni di conservazione che va dai 15 ai 20 euro, molto basso insomma. Altro discorso invece se si parla delle prime versioni, come quella coniata nel 1953.
In quel caso, sempre in ottime condizioni di conservazione parliamo di un valore che va dai 300 ai 1300 euro. La versione coniata poi nel 1958 in soli 125mila esemplari chiaramente rappresenta un trofeo abbastanza ambito per i collezionisti di tutto il mondo. In quel caso la valutazione, facendo sempre riferimento a condizioni di conservazione ottimali parte da qualche decina di euro fino ad arrivare a 500 euro. In ogni caso una versione molto ben considerata dal mercato dei collezionisti e dagli stessi protagonisti di questo intenso e molto frenetico settore.
La storia del nostro paese in moneta. Vecchi esemplari che trasmetto tutto ciò che è stato, qui, tra le nostre vie, le nostre piazze, le nostre città. Preziosi cimeli, testimoni unici e immortali di epoche rimaste impresse nella mente e nel cuore di un popolo che orgoglioso guarda commosso al proprio trascorso al passato, a ciò che ha dato vita a tutto ciò che oggi in qualche modo ci rappresenta.