Il drammatico conflitto tra Russia e Ucraina non si combatte solo con il sordo rumore delle bombe e dei kalashnikov che lasciano sul loro cammino solo scie di sangue e di morte.
Da una parte l’inatteso e sanguinario conflitto tra Russia e Ucraina, legato alle mire di conquista di Vladimir Putin.
Dall’altro, le inevitabili conseguenze di un “progetto di morte e dolore”, che non è solo legato al mutamento geopolitico della Vecchia Europa, ma anche a stravolgimenti finanziari ed economici.
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Questi ultimi sono concatenati alle sanzioni di Ue e Stati Uniti nei confronti della Russia, che rischia di ritrovarsi sempre più isolata. Ma nello stesso tempo l’enorme esborso di denaro che una guerra comporta, e il crollo dei mercati, a partire da quelli monetari, ci regala scenari inattesi.
Potevano, in questo palcoscenico di mutamenti continui, non recitare la loro parte di protagonista le criptovalute? Ebbene sì, loro ci sono!.
Persone in tutto il mondo hanno visto, in queste settimane, immagini e video di civili ucraini che impugnavano le armi insieme a militari locali, pronti a proteggere la loro nazione dall’invasione spietata della Russia.
L’Ucraina, tuttavia, sta combattendo il suo drammatico scontro con la Russia anche su un secondo fronte, lontano dalle telecamere.
Dall’inizio del conflitto, Bitcoin e altre criptovalute sono state donate a milioni, con il governo e una ONG che hanno ricevuto quasi $ 60 milioni in Bitcoin e altre cripto.
Secondo un funzionario del governo, l’Ucraina ha utilizzato i soldi ricevuti, dai contributori di criptovalute di tutto il mondo, per “imbracciare le armi” dopo che la Russia ha invaso la sua nazione.
Le cripto sono servite per acquistare materiali militari e rafforzare l’arsenale di guerra. Mai spesa fu così indispensabile.
Secondo il ministro della trasformazione digitale ucraino, Alex Bornyakov, il paese è stato in grado, con le donazioni, principalmente di bitcoin ed ether, di acquistare cibo militare e equipaggiamento protettivo.
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Secondo Bornyakov, grazie al sistema digitale delle cripto, i fondi sono stati inoltre accessibili in modo più semplice e tempestivo, consentendo il rapido ed efficace adempimento di questi requisiti.
Secondo Bornyakov le criptovalute rappresentano il modo più emblematico con il quale l’Ucraina ha reagito “all’invasore”. Anche simbolicamente parlando, sposare il nuovo sistema monetario, all’insegna della libertà, ha rappresentato e rappresenta una nuova strada da percorrere, dritta verso il futuro.
La richiesta del Paese di donazioni di bitcoin, naturalmente, si basava sulla convinzione che le risorse digitali avrebbero aiutato in una risposta più rapida.
Il conseguente crollo del rublo al cambio con il bitcoin, ha dimostrato che lo scenario sta subendo mutamenti incredibili.
“Con le criptovalute, possiamo eseguire transazioni in 5 minuti, in 10 minuti, e non è necessario ottenere tale approvazione dalle banche “, ha osservato Bornyakov.
Una Ucraina che lascia intendere a chiare lettere che la parola d’ordine, anche in termini economici, è libertà dai poteri forti, non solo in termini politici.
Il 26 febbraio, appena due giorni dopo che la Russia ha sequestrato il paese, l’Ucraina ha iniziato a raccogliere donazioni di criptovalute da tutto il mondo. Ha chiesto aiuto con gli indirizzi dei portafogli per bitcoin, ethereum e tether su Twitter e da allora ha aggiunto più valute digitali possibili.
Il Ministro ha continuato spiegando come il governo ha speso subito i milioni che aveva ricevuto per rinforzare l’arsenale di guerra, affermando che l’assistenza internazionale aveva aiutato l’esercito ucraino nelle sue operazioni quotidiane.
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Giubbotti antiproiettile, armi ma anche cibo, quello di cui i militari hanno bisogno ogni giorno per trovare la forza di combattere per il proprio Paese, in un conflitto che non sembra destinato a chiudersi tanto presto.
Secondo Elliptic, una società di analisi blockchain, l’Ucraina e una grande ONG nel paese, avevano ricevuto 59,7 milioni di dollari in donazioni crittografiche già entro l’8 marzo 2022.
I fondi sono stati ricevuti in Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Polkadot (POLK) e hanno raggiunto il picco la scorsa settimana con una donazione di 5,8 milioni di dollari dal fondatore di Polkadot Gavin Wood (DOT). Anche le stablecoin nel dollaro USA e altre criptovalute hanno contribuito in modo significativo al denaro.
A partire da martedì 8 marzo, Elliptic ha riferito che ETH rappresentava il 33,7% di tutte le donazioni. Le donazioni di BTC rappresentavano circa il 31,2% del totale, mentre le stablecoin in USD rappresentavano circa il 17,0%. Le donazioni DOT rappresentavano il 14,5% del totale, mentre altre risorse crittografiche rappresentavano il 3,6%.
Anche Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, ci ha messo lo zampino. Lui e Bornyakov avevano già da tempo discusso del ruolo dell’Ucraina nella produzione di denaro digitale prima dell’invasione degli uomini di Putin.
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