E’ incredibile come alcune storie riescano a fondersi in tutto e per tutto con quelle del proprio paese d’origine. Tratti, epoche descritte, immagini.
Quante volte abbiamo incontrato lungo il nostro percorso oggetti che in qualche modo hanno potuto avvicinarci a quell’idea generalmente accettata del proprio paese d’origine. Monete, banconote ad esempio. I tratti, i colori, le immagini caratterizzanti. Spesso ci troviamo di fronte ad esemplari dei quali sappiamo niente riuscendo però ad immaginare un contesto, una ipotesi circa il suo eventuale valore. Guardiamo quell’oggetto ed abbiamo una finestra su ciò che è stato, su ciò che potrebbe essere il futuro di quell’oggetto tanto particolare.
Banconote che possono dirci delle storie recenti o meno dei proprio paesi, esemplari che rappresentano soggetti particolari capaci di indirizzarci ad altrettanto particolari riflessioni, pezzi unici nel proprio genere che nascono invece poi da esigenze particolari. Situazioni quindi che tutte insieme possono in qualche modo spiegarci cosa succedeva in quel determinato contesto proprio in quel determinato territorio. Ci troviamo di fronte alle banconote di un tempo, niente a che vedere, per certi versi con alcuni attuali discorsi.
Negli anni settanta, ad esempio, in Italia di rivelò necessario mettere in pratica una serie di azioni per contenere in qualche modo la dilagante inflazione. Si pensò cosi di stampare banconote da 2000 lire, qualcosa di assolutamente nuovo insomma. L’ultima versione da noi conosciuta è quella con il volto di Guglielmo Marconi, che ha accompagnato la vecchia lire fino all’arrivo dell’euro nel 2002. Prima però, un altro esemplare era entrato in perfetta sintonia con gli italiani, quella rappresentante il volto di Galileo Galilei.
Banconote, ecco come è nata la 2000 lire: quanto vale oggi quel particolare esemplare degli anni settanta?
La 2000 lire con il volto di Galileo Galilei, per certi versi assolutamente innovativa è stata stampata per la prima volta dal Poligrafico e Zecca di Stato agli inizi degli anni settanta, precisamente nel 1973. La produzione è terminata dieci anni dopo, nel 1983. Il fisico italiano, tra i più noti personaggi del nostro paese in giro per il mondo primeggia al centro di una delle facciate della banconota, con alle spalle e poi sul retro illustrazioni riconducibili alla sua vita ed esperienza.
Anche in questo caso, cosi come spesso ci è successo di scoprire indagando tra le più note banconote del nostro paese, ad un certo punto fu emessa una serie sostitutiva, caratterizzata dalla prima lettera X. Parliamo dunque di nuove banconote che hanno preso il posto di quelle consumate, ormai logore per essere lasciate in circolazione. Tornando alle versioni classiche possiamo ad oggi affermare che gli esemplari con un numero seriale caratterizzato dalla doppia A, può valere oggi in base alle condizioni di conservazione una cifra che spazia tra i 5 ed i 160 euro.
Tornando poi alle serie sostitutive, quelle dunque caratterizzate dalla prima lettera X possiamo affermare con elevata certezza di una risposta del mercato ad esse assolutamente diversa. Considerando sempre condizione di conservazione ineccepibile possiamo tranquillamente arrivare a 300 euro con la lettera iniziale A, mentre con le lettere B e C, si può pensare di arrivare ad una valutazione anche di 600 euro. Il resto delle banconote considerabili non supererà inoltre i 30 euro di valutazione.
Ci troviamo dunque di fronte ad una banconota molto amata dai collezionisti, nata in un particolare momento storico e con una particolare missione. In questo caso specifico tutto è preso fortemente in considerazione per giungere alla fine ad una valutazione quanto più fedele possibile. Una banconota che ha segnato il suo tempo, che ha caratterizzato momenti di vita ed oggi i ricordi di milioni di cittadini italiani. Un esemplare assolutamente unico nel suo genere, le immagini le illustrazioni, i colori, i toni, i soggetti. Finestra sull’Italia e sulla sua incredibile storia.