I Not Fungible Token (Nft) per alcuni mesi sembravano davvero sul punto di conquistare il mondo della new economy. Poi, complice la crisi geopolitica, qualcosa è cambiato. E oggi sembra che le scimmiette, i pupazzetti, i gattini, non abbiano più l’appeal di qualche tempo fa.
Chiamatela pure trovata geniale per cambiare radicalmente volto all’arte, arrivando ad esprimerla con quel senso di libertà e di spensieratezza, con quella ventata di novità, che solo le criptovalute sono state capaci di apportare nell’austero pianeta della finanza “rigidamente” controllata da banche e multinazionali. Nonché dalle severe regole degli Stati.
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Eppure, complice anche la profonda crisi internazionale e il mutamento della situazione geopolitica, certi “svaghi” sono passati in secondo piano.
E così il mondo degli Nft ha cominciato nelle ultime settimane a crollare vertiginosamente, scimmietta dopo scimmietta, gattino dopo gattino, pinguino dopo pinguino.
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Nft, qualche rivista specializzata italiana li ha ribattezzati anche bitcoin 2.0, sono veri e propri certificati di proprietà, unici nel loro genere, conservati nello “scrigno” dei blockchain, e sono collegati in genere a beni immateriali ma anche materiali.
Per la verità, un po’ ha sorpreso che il prezzo di quadri digitali o giochi, o app, potesse essere così alto. Sta di fatto che forse, eravamo davvero di fronte a un fuoco di paglia.
O forse un’esigenza del momento destinata a non durare poi così a lungo.
Almeno i dati attuali, che certificano un crollo netto, seppur non ancora vertiginoso, ma costante, raccontano tutto questo in modo inequivocabile.
Giorno dopo giorno, le prove che il mercato degli Nft si sta raffreddando sempre di più. Vediamo cosa succede.
Il prezzo medio di vendita di un “token non fungibile” è sceso adesso a meno di $ 2.000, rispetto al massimo storico di quasi $ 6.900 del 2 gennaio scorso. Questo è quello che rivela il data tracker del settore “NonFungible”.
La media giornaliera delle vendite totali, era fino a poco fa, di circa $ 26,2 milioni. Davvero pochino rispetto al passato. E precisamente il 3 marzo scorso, sempre secondo i dati aggoiornati. Ben altra invece era la situazione all’inizio dell’anno in corso, con 160,2 milioni di dollari il 31 gennaio.
Dal 24 febbraio, quando la Russia ha attaccato l’Ucraina, il prezzo medio di vendita è sceso di circa il 30% e sembra destinato ancora a crollare.
I token non fungibili – il più delle volte parliamo di arte digitale come scimmie e pinguini dall’aspetto da cartone animato – hanno visto il loro prezzo medio giornaliero l’anno scorso passare da $ 128 a quasi $ 4.000, secondo sempre “NonFungible”. OpenSea, il più grande mercato NFT, ha registrato il suo miglior mese di sempre a gennaio.
Da allora, i prezzi sono costantemente diminuiti poiché le tensioni geopolitiche hanno pesato sull’intero mercato delle criptovalute.
Il declino ha conosciuto il suo momento di massimo apice proprio da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
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Ma allora cosa ha permesso a questo mondo dorato, per certi versi “fatato”, diventare così popolare in poco tempo? Forse la voglia di evasione da un’arte troppo impegnativa, il costante desiderio di gioco come occasione per ribellarsi alle brutture della società, sia a causa della Pandemia, sia perché gli investitori degli Nft sono in fondo anche gli amanti disincantati delle criptovalute, che però bene o male, tra mille incertezze, reggono l’urto.
Mentre, tra un attacco di kalashnikov, un missile e una minaccia nucleare, con in mezzo le sanzioni che spezzano le gambe alla Russia, e tra fughe di centinaia di migliaia di disperati che guardano in faccia alla morte, non è tempo, almeno ora, di scimmiette e gattini.
“L’ultima settimana o giù di lì ha visto un calo significativo, fino al 40%, dei prezzi minimi per gli NFT più desiderabili”, ha affermato Aaron Brown, un investitore di criptovalute che scrive per Bloomberg Opinion.
Un altro possibile contributo al declino è la probabilità di una maggiore regolamentazione.
La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti sta esaminando i creatori di NFT e i mercati in cui operano per determinare se alcuni asset non rispettano le regole dell’agenzia, ha riferito lo stesso portale Bloomberg mercoledì.
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