Quello che può accaderci da un momento all’altro è senza dubbio inimmaginabile per la maggior parte dei cittadini.
Il raggiro, questo è ben chiaro a tutti è sempre dietro l’angolo, le cronache quasi quotidiane ci favoriscono dettagli cosa spesso ci si riesce ad inventare pur di sopraffare la vittima di turno. I malintenzionati sono ovunque, ben nascosti e pronti ad uscire allo scoperto alla prima occasione utile. Ecco quello che purtroppo ultimamente accade spesso, troppo spesso.
Gli ultimi tempi hanno registrato un continuo di tentativi di truffa. Una dinamica che di certo spaventa i cittadini ma che deve far riflettere sui rischi che in effetti spesso inconsapevolmente si corrono. Le cronache e le denunce presso gli organi competenti ci offrono uno scenario che realisticamente nessuno poteva forse immaginare. I tentativi di truffa sono quotidiani, tanti, forse addirittura troppo. Web, ma non solo. False comunicazioni con il classico link che apre le porte al fino portale per registrare le nostre informazioni, oppure altre situazioni spesso bizzarre create ad arte per prenderci soldi ed informazioni.
Il contesto attuale inoltre ci impone di considerare altre modalità di truffa. Ci sono quelle per cosi dire all’antica, con il raggiro che avviene fisicamente, al bar ad esempio provando a “giocare” sul conto pagato o meno intascando il resto. Le truffe porta a porta, immortali e purtroppo sempre pronte a raggirare spesso anche pesantemente la vittima di turno. Esiste poi un’altra modalità, altrettanto pericolosa e dannosa che si compie tramite telefono. Gli esempi che riguardano fatti accaduti nei giorni scorsi sono tutti ricollegabili ad un’unica modalità di truffa.
I nostri soldi sono in pericolo: non rispondere telefonicamente a richieste esplicite sui dati personali
Nel caso specifico, riferendoci ad un caso denunciato nei giorni scorsi possiamo dire che l’ultima frontiera della truffa può essere considerata la finta telefonata della propria banca di appartenenza. Un finto operatore chiama a casa della vittima e spiega che per una serie di motivazioni c’è bisogno di confermare i propri dati personali e chiaramente le credenziali d’accesso al proprio home banking. In questo preciso momento se la vittima si lascia in qualche modo coinvolgere, immaginando di stare parlando davvero con la sua banca di riferimento allora la truffa si può dire compiuta.
Quella banconota non dovrebbe essere li: al bancomat la truffa corre veloce
L’ultima vittima in ordine di tempo è stata l’amministratrice di un’azienda romana. “La donna – cosi come racconta l’associazione a difesa dei consumatori Konsumer Italia – si è recata presso la filiale della propria Banca. Lo scopo era trasferire l’operatività del token meccanico a uno di nuova generazione. Poco dopo però sarebbero iniziate le stranezze. La donna ha infatti ricevuto alcune telefonate da falsi operatori della banca con cui la società di cui la donna è amministratrice aveva il conto corrente. Questi le chiedevano di effettuare alcune operazioni di verifica dati e download di app. La signora, senza sapere a cosa stava andando incontro, ha obbedito cedendo le sue informazioni. Per essere più credibili i criminali hanno poi comunicato la necessità di passare in filiale il lunedì successivo e poco dopo, l’appuntamento fittizio sarebbe stato confermato con un sms. Messaggio evidentemente non arrivato dalla banca vera e propria”.
Il problema principale in questo caso specifico riguarderebbe quindi anche la possibilità che i malintenzionati posano in qualche modo venire in possesso di informazioni particolari. Riguardanti nello specifico la clientela di una particolar banca. L’allarme lanciato dalle associazioni di categoria va proprio in questo senso: “Prescindendo da quale Istituto possa essere capitato in questa criticità – spiega Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia – il caso fa evincere una falla enorme nei sistemi di controllo dell’intero sistema bancario. Rispetto a tale dinamica è necessario intervenire costantemente con l’adeguamento della tipologia a tutela della reputazione degli Istituti e del risparmio dei cittadini”.
Massima allerta dunque e dubitare sempre delle situazioni considerate anomale o in ogni caso poco realistiche. Il pericolo, in certi casi è quasi sempre dietro l’angolo.