Esistono tanti “furbetti” al volante, che cercano continuamente di scavalcare le regole. Ma attenzione perché anche i Vigili Urbani si sono fatti furbi.
Si sa, trovare parcheggio, soprattutto nelle grandi città o nelle località turistiche, è talvolta davvero un’impresa. Soprattutto se non si vuole pagare la tariffa! E quando magari si riesce a scovare un angolino perfetto, ecco che magari c’è il limite del disco orario. Un’ora o due. Se si deve fare una commissione veloce può anche andare bene, ma come si fa quando è necessaria una sosta più lunga? Molti automobilisti hanno ideato uno stratagemma.
Il “furbetto del disco orario” agisce così: finito il tempo gratuito di sosta, torna all’auto e sposta di nuovo il disco dall’interno del parabrezza. Il “timer” insomma ricomincia da capo. E l’ora di sosta può diventare di 2, di 3 ore, e in effetti potrebbe arrivare a coprire l’intera giornata. Certo, l’automobilista deve fare le sue commissioni controllando l’orologio, ma pur di tenere la macchina al suo posto è pronto a fare il sacrificio.
Vigli Urbani, cosa hanno escogitato
I Vigili però a volte sanno essere davvero “spietati”. Hanno imparato che esisteva questo trucchetto. Che poi magari hanno semplicemente notato le solite auto nei soliti posti. Allora hanno capito che dovevano fare qualcosa per impedire le “truffe”. La cosa curiosa è che ad accorgersi di questa “soluzione” inventata dai Vigili sono stai diversi automobilisti.
In pratica, quando tornavano a spostare il disco orario, alcuni proprietari di veicoli hanno notato uno “strano” segno sugli pneumatici. Una sorta di “spunta” fatta con un gesso bianco, quelli per le lavagne, per intenderci. Lì per lì qualcuno ha pensato ad uno scherzo di pessimo gusto, qualcun altro ad un segno lasciato da “vandali”, ma poi è arrivata una brutta notizia: la notifica della multa per “divieto di sosta con riferimento ad errato utilizzo del disco orario“.
A quel punto, chi aveva sfruttato il trucchetto ha capito di essere stato “sgamato” e ha dovuto pagare la multa. Attenzione dunque. Sebbene entrambe le azioni inerenti a questa casistica e le modalità di tutti gli attori coinvolti potrebbero essere oggetto di ampia discussione giuridica, forse è meglio comportarsi in maniera onesta e pagare la sosta. Quando dovuto, ovviamente.