Sulle spunte blu di WhatsApp se ne dicono di tutti i colori, per giocare un po’ con le parole. Chi non conosce i “trucchetti”, però, è meglio che legga i messaggi. Ecco perché.
La messaggistica istantanea offerta da WhatsApp è certamente un servizio molto comodo. Dalla sua uscita nel 2014 praticamente (quasi) tutti hanno installato questa App. Dal semplice scambio di messaggini, poi, l’azienda ha ampliato le funzionalità. Dapprima la possibilità di condividere la posizione, poi di poter inviare messaggi audio. Così come i Gruppi e tanto altro. Ma se c’è una cosa che ha fatto “dannare” tanti utenti è la cosiddetta “doppia spunta blu”.
Gli “amanti gelosi”, gli “ansiosi”, o anche solamente i “precisi” che inviano i messaggi vogliono capire se e quando il destinatario li ha letti. Ciò è possibile attraverso le spunte blu. In pratica, tutti sanno che una spunta significa che il messaggio è arrivato nel dispositivo dell’altra persona. Due spunte significa che il messaggio è stato letto. E se questo messaggio non viene letto, possono nascerne anche accese “discussioni”. Ma la cosa peggiore è quando chi doveva leggere il messaggio “mente spudoratamente”. Adducendo scuse di vario tipo, afferma che “non ha potuto leggere il messaggio”.
Sicuramente tra questi “bugiardi” c’è chi conosce un trucchetto per leggere i messaggi anche senza far comparire la doppia spunta. È sufficiente infatti aprire il menù a tendina dell’anteprima del messaggio. Non si vede il testo completo, ma intanto si conosce parte del contenuto. E se non piace o non interessa, si può dire di “non aver letto il messaggio”.
Ma le bugie “hanno le gambe corte”. E infatti c’è un modo per capire se il destinatario ha visto o meno il messaggio. Anche se non compaiono le doppie spunte. Attenzione dunque, per evitare “magre figure” le opzioni sono due: o si legge il messaggio per intero oppure si prendono le conseguenze sull’averlo ignorato. O peggio, sull’aver mentito.
Spunte blu, come capire se il messaggio è stato letto anche se non compaiono
Chi è esperto di WhatsApp conosce tutti i trucchetti. Se per esempio si tiene premuto per un paio di secondi un messaggio (letto o non letto, è uguale) e poi si clicca sui tre puntini in alto a destra dello schermo, compaiono interessanti informazioni. Ovvero quando è arrivato e quando è stato visto. Nel caso dei gruppi, si vede anche quanti e chi del gruppo l’hanno letto.
Il bello è che queste informazioni di conferma di lettura sono visibili anche se il destinatario ha visto solamente l’anteprima. Non viene registrato l’orario preciso, ma chi ha inviato il messaggio sa perfettamente se è stato visto o meno. Ecco che conviene davvero evitare di mentire. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, recitava un detto. E vale ancora. Sempre. Anche (e forse soprattutto) ai tempi dei rapporti digitali.