Si registrano nel comparto Metaverso le prime “vittime” reali, con danni reali, causati però da un mondo irreale. Ma com’è possibile? Ecco cosa sta succedendo sempre più spesso.
Il Metaverso non è ancora realtà (che detta così è ancor più paradossale) che stanno già succedendo un sacco di guai. Zuckerberg non sa più dove “nascondersi” a causa delle continue polemiche inerenti alla sua idea di Universo Alternativo. Tante persone, va detto, probabilmente non sanno neanche di cosa stiamo parlando di preciso. Non dimentichiamoci che il “Gap Digitale”, quantomeno in Italia, è una questione ancora tutta da risolvere. Non basta dotare di un tablet gli studenti per dire che siamo tutti più digitalizzati. Mentre chi è “un passo avanti” sta sperimentando che forse, tutto questo digitale, ci sta dando un po’ troppo “alla testa”.
Ecco che spuntano sempre più frequentemente notizie in merito a “vittime” del Metaverso. Ma cosa si intende di preciso? Come possono esserci all’interno di mondi irreali problemi reali? La risposta è insita nella nostra natura. Il Metaverso non è altro che l’espansione del mondo “terrestre” e dell’umanità che vi abita. E l’umanità, si sa, non è al momento “perfetta”. Ergo, i problemi che abbiamo “qui”, semplicemente si stanno spostando “lì”, nella nuova realtà virtuale totalmente immersiva.
Anzi, c’è di più: perché se qui sulla Terra esistono Leggi e norme che tutelano cose e persone, nel Metaverso siamo ancora a livelli del “Far West”. Il che non rende molto appetibile visitarlo, almeno di primo acchito. Nessuno è contrario al Metaverso, sia chiaro, ma ci sono degli aspetti che vanno certamente valutati da chi sta mettendo le basi per questa nuova realtà. Nel mentre, ecco cosa sta succedendo – davvero – ad alcune persone nel mondo.
Metaverso le prime “vittime” raccontano
Sta succedendo davvero di tutto, in quel del Metaverso. E non sono cose molto piacevoli. Chi ha acquistato un VR (il visore per entrare nella realtà virtuale n.d.r) vorrebbe semplicemente sperimentare ciò che Zuckerberg, e non solo, hanno “promesso”: ovvero “sarà possibile giocare, lavorare, fare acquisti e coltivare le nostre relazioni sociali, attraverso i nostri avatar“. Queste le parole rimaste impresse dalle dichiarazioni del fondatore di Meta.
Sicuramente qualcuno è entrato nelle città virtuali e ha fatto shopping o amicizia con qualche Avatar, ma alcuni hanno riportato esperienze scioccanti, e altri persino danni “materiali”. È il caso di alcuni cittadini americani che, intenti a muoversi nello spazio virtuale con VR e sensori, hanno letteralmente spaccato i mobili della casa, e in alcune occasioni si sono pure feriti. È stata addirittura individuata una nuova sindrome: la “gorilla arm“, chiamata così probabilmente per “sbeffeggiare” le posizioni assunte durante le sessioni di gioco. Il fatto è che muoversi per troppo tempo con gli arti alzati causa infiammazioni e dolori articolari.
Ma i “danni da Metaverso”, purtroppo, non si fermano a qualche lampadario rotto. Sempre più testimonianze riportano di vere e proprie violenze sessuali subite da Avatar-Delinquenti. Personaggi femminili ricevono aggressioni verbali e fisiche (ricordiamo che lo scopo dei sensori è proprio quello di stimolare i sensi tanto da far sembrare “tutto vero”), violenze che stanno facendo scappare gli utenti da questo mondo. Già i social network hanno fatto e continuano a fare danni ingenti alla sfera sociale-comportamentale. Il “bullismo digitale” è un problema che non ha ancora trovato soluzione. Figuriamoci cosa potrà accadere in un contesto in cui non si adottano sistemi di sicurezza super elevati.
Non resta che confidare nel fatto che chi vuole portare avanti il Metaverso si occupi di tutte queste “falle” e vi ponga rimedio al più presto. Nel mentre, potremmo “consolarci” visitando magari le “Meta-Chiese”. Ebbene sì, tra le altre cose esistono i nuovi palazzi di culto virtuali. Chissà che da questo multi-verso non si riesca a raggiungere meglio “le alte sfere” del vecchio universo…