Sulla scia dell’enorme impatto dei tweet di Elon Musk, Francesco Facchinetti aveva provato a emularlo scegliendo di parlare della criptovaluta Catge, combinando un disastro costato milioni di euro ai suoi fan.
Twitter si sta sempre più erigendo come il baluastro delle criptomonete; il luogo virtuale dove poche e semplici parole possono cambiare il destino di una criptomoneta.
Questa storia, come sappiamo, appartiene già all’ormai celebre Dogecoin, che ha visto schizzare il suo valore alle stelle raggiungendo la top ten delle criptovalute per volume di mercato. Questo, leggenda narra, grazie ai tweet del celebre “genio incompreso” che risponde al nome di Elon Musk, che con tweet di poche parole è riuscito dove tante “whales” hanno fallito.
Cos’è Catge e perchè Francesco Facchinetti ne era così coinvolto
Ma oggi un nuovo concorrente che tempo fa era entrato a far parte delle cosiddette memecoin. Stiamo parlando di Catge, una criptovaluta che ha per simbolo un gatto e che puntava a scalare le classifiche del mondo cripto come il ben più famoso Dogecoin.
In pochissimi giorni Catge è riuscito a superare i 2,5 milioni di market cap e la sua scalata sembra non arrestarsi, registrando un + 30% nelle ultime 24 ore. Come per Doge, anche Catge si porta dietro una leggenda.
Si narra che Francesco Facchinetti (all’epoca conosciuto anche come Dj Francesco), cantante e attuale conduttore televisivo, nonché figlio del ben più famoso tastierista dei Pooh Roby Facchinetti, abbia svolto un ruolo deciso nel pump di Catge grazie ad alcuni suoi tweet che riportiamo:
McDonald’s crea per errore la nuova meme coin: Grimace: “Tutta colpa di Elon Musk”
Che fine ha fatto Catge
Chiaramente, come tanti altri “progetti” nati in modo non troppo convenzionale, è sufficiente guardare l’andamento del prezzo su CoinMarketCap per capire essersi trattato dell’ennesimo fallimento cui il cantante figlio d’arte ha prestato il volto:
Cosa significa questo? Che tantissime persone hanno lasciato sul piatto molti soldi per questa promessa. Qualcuno ha perso in pochissimo tempo fino al 90% di quanto investito.
Come si nota in tantissime situazioni simili, il grafico è tipico dell’evoluzione dei prezzi dei token usati nelle frequenti truffe con le criptovalute. Nessuno vuole chiaramente attribuire intenzionalità o malafede da parte di Francesco Facchinetti, ma quanto successo dovrebbe servire, oggi più che mai, da monito.
Questo è ciò che accade regolarmente quando qualcuno, che fino a poco prima si occupava di tutt’altro, dare velatamente consigli finanziari ad un pubblico che investe più per fiducia e ammirazione, che per reale consapevolezza.