Cosa succederebbe sei un giorno un gruppo di ricchi e potenti della terra immaginassero di realizzare l’impossibile.
Storie vecchie come l’uomo, forse anche di più, teorie dell’impossibile, sogno nascosti e perduti nella notte dei tempi. L’uomo ed il desiderio di non incontrare mai la morte. Concetto che ha smosso in alcuni casi, agli albori dell’umanità qualsiasi coscienza, qualsiasi proposito, il tutto, insomma.
Cos’è che l’uomo teme di più in assoluto. E’ cosi dalla notte dei tempi, da quando si è messo piede su questo pianeta, se cosi si può dire. La morte, il timore di addormentarsi per sempre, il dubbio perenne su ciò che dopo potrebbe o non potrebbe riguardarci. Cosa accadrebbe se un giorno si decidesse davvero di esplorare ciò che in un certo senso resta qualcosa di avvolto nel più contato dei misteri. L’ovvio della realizzazione di un percorso di vita eterna, qualcosa che tutti immaginano impossibile, cosa potrebbe in realtà nascondere?
Quello che ci si chiede, potenzialmente o meno è comprendere quanti margini di lavoro possano esserci riguardo all’applicazione di teoria finora ritenuta pura fantascienza. Certo nei film che siamo soliti ammirare per le storie per il livello altissimo di forzatura della realtà tutto potrebbe apparire molto più semplice. Ma la realtà? Come reagirebbe la realtà di fronte alla proposta altrettanto spinta e fantasiosa di un gruppo di scienziati finanziati dai ricchi del pianeta, pronti a scrivere, perchè no, la storia?
Negli Stati Uniti, nella quanto mai viva e prospera Silicon Valley sta succedendo qualcosa che soltanto qualche anno fa sarebbe stata considerata inimmaginabile. Una società dall’identità misteriosa starebbe infatti lanciando una ricerca anti invecchiamento attraverso una serie di finanziamenti da parte degli uomini praticamente più ricchi del pianeta.
I ricchi del pianeta alle nostre spalle tramano: la vita eterna potrebbe essere presto realtà?
Una società tecnologica di riprogrammazione biologica, secondo la MIT Technology Review, Altos Labs starebbe catalizzando su di se grandissimi investimenti che arrivano chiaramente da uomini ricchissimi come ad esempio il CEO di Amazon Jeff Bezos e il miliardario russo-israeliano Yuri Milner. L’obiettivo principale, per ora, è quello di coinvolgere i migliori scienziati del mondo a suon di paghe milionarie per lavorare ad un progetto top secret che dovrebbe portare allo sviluppo di nuove teorie anti invecchiamento.
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Tra questi, almeno stando ai nomi che al momento si fanno ci sarebbero Juan Carlos Izpisúa Belmonte, biologo del Salk Institute di La Jolla, famoso in tutto il mondo per la sua ricerca sulla creazione del primo embrione chimera uomo/maiale nel 2017. Shinya Yamanaka, scienziato e vincitore del premio Nobel per la sua ricerca sull’inversione dell’invecchiamento cellulare. Questi insomma i primi nomi, almeno da ciò che circola in rete e non solo. “Sebbene ci siano molti ostacoli da superare, c’è un enorme potenziale“, avrebbe affermato lo stesso Yamanaka al MIT Technology Review.
Il concetto di riprogrammazione biologica potrebbe essere alla base di un metodo di ringiovanimento delle cellule. In questa sintesi potrebbe dunque trovarsi il segreto dell’immortalità. Un progetto insomma più che ambizioso. Altos Lab, il nome della società in questione, vanta oggi un potenziale per quel che riguarda le risorse a disposizione da investire di cui nessun’altra società del settore dispone. I dubbi in merito alla riuscita ed alla stessa elaborazione del progetto sono molto. L’incertezza degli osservatori è tanta, ma altrettanto elevato è il livello di curiosità che aleggia intorno a tutta l’operazione.
Il MIT Technology Review fa sapere in merito che “Non ci saranno obiettivi difficili o forse anche scadenze per i ricercatori di Altos. Invece – si ribadisce – l’azienda cercherà di creare una grande scienza”. “L’obiettivo è comprendere i meccanismi del ringiovanimento”, questo quanto affermato da Manuel Serrano, un ricercatore già al lavoro in passato presso l’Istituto di ricerca in biomedicina in Spagna. A convincere lo stesso Serrano sarebbero stati i tanti soldi messi a disposizione, in merito il ricercatore ha cosi dichiarato: “Direi che l’idea di avere grosse entrate in futuro c’è, ma non è il mio obiettivo nell’ immediato”.
Qualche tempo fa, accarezzando in un certo senso lo stesso tipo di progetto e quantomeno la stessa linea di ipotetico pensiero Wolfgang Fink, ricercatore dell’Università dell’Arizona, ad esempio aveva dichiarato: “Vedrei l’immortalità venire dal settore biologico. Prevenendo la morte cellulare e l’invecchiamento, preservandolo attraverso metodi criogenici o donatori, possiamo prolungare la sua durata naturale“. Al momento insomma si mantiene viva l’idea di potersi approcciare in qualche modo ad un pensiero vincente. Parliamo in un certo senso di fantascienza, almeno stando alla nostra concezione di essa. Oggi però, qualcosa prova a muoversi, cosa, non è lecito sapere.
Quanto tempo ci vorrà per comprendere i progressi di una eventuale evoluzione del percorso indicato non è possibile immaginarlo. Tutto sommato si ha a disposizione una idea, chissà quanto concreta, al massimo si potrebbe dire un fine. Troppo poco secondo alcuni, tanto per altri che dispongono oggi di capitali praticamente infiniti. Cosa ci riserverà il futuro? Probabilmente nemmeno gli stessi scienziati ne sono a conoscenza. Ad oggi resta l’approccio teorico ad prospettiva di pensiero, di approccio. Il resto, tutto il resto è di fatto una grande scommessa. Chi sarà il vincitore, alla fine, possiamo soltanto sperarlo.