Bitcoin ed Economia Reale: le correlazioni fanno la differenza

Le Criptovalute e Economia reale in questi giorni stanno vivendo un periodo altalenante, il tutto è dovuto ad una sempre più presente correlazione tra quanta valuta fiat affluisce ed esce dalle blockchain.

Il prezzo di Bitcoin è calato ultimante, dai picchi di fine anno, ovunque si stanno accumulando ipotesi e proiezioni di ogni tipo su chi cerca di dare spiegazioni o soluzioni per definire l’andamento del mercato cripto, in cui entrano in gioco molteplici variabili indipendenti, oltre ad avere sinergia molto più affine di quanto si crede con l’economia reale.

Risulta essere quasi del tutto ignorare il medesimo comportamento tra l’andamento del Bitcoin e le principali borse valori. Dobbiamo infatti ricordarci che tutto è partito negli Stati Uniti alla fine del primo decennio del 2000, per poi raggiungere tutto il pianeta in pochi mesi, da allora la FED si trova costretta ad inventarsi azioni per mitigare gli effetti di stimoli eccessivi all’economia reale, che sarebbe finita in ambiti di deflazione se essa non fosse intervenuta come fatto nel corso degli ultimi anni.

Lo Scenario Economico

Il quantitative easying noto espediente a molti in tempo di pandemia, aveva dimostrato la sua efficacia in più occasioni, dal famoso “whatever it takes” di Mario Draghi quando era Presidente della BCE, hanno fatto storia del resto, e molti pensano che proprio tale spunto teorico economico, abbia innescato la corsa agli investimenti, e conseguentemente nel mercato delle criptovalute e economia reale.

Da ciò appare chiaro col senno di poi che i mercati, sia tradizionali che cripto, erano sopra il limite “bolla” ed avrebbero effettuato una correzione nel corso del primo quadrimestre del 2022, in virtù proprio del fatto che la FED aveva in serbo diverse forme di intervento pronte da attuare per contrastare la sempre più crescente inflazione.

Si potrebbe azzardare a dire esattamente che il primo crollo del marzo scorso abbia portato lustro alle criptovalute nei confronti dell’economia reale, attirando capitali.

Non è comunque l’unica motivazione, l’aumento di visibilità delle criptovalute, ma il fatto che tutto il settore è diventato molto più maturo, i mass media lo considerano più spesso, ed il valore di bitcoin ha più volte sfondato i suoi massimi storici.

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Cosa e’ Stato Fatto

Da tale analisi temporale si può affermare gli aumenti di massa monetaria liquida nei circuiti valutari, dovuti ai programmi del passato della FED che della BCE, hanno “dopato” diversi asset valutari, e le borse prosperavano in un periodo in cui le criptovalute e economia reale erano immobilizzate dalla pandemia.

In relazione a questo quindi i numeri non indicano precise connessioni, ma evidentemente esistono collegamenti anche in base a decisioni economiche che hanno attinto da tale base line.

Gli ultimi tre anni sono i più simili nel trend, e nel dettaglio macroeconomicamente, ci sono stati veri “Break Point” in momenti precisi quali :

  1. La paura del marzo 2020
  2. L’euforia dell’estate del 2020, in seguito al ” Quantitative Easying “
  3. L’annunciata guerra della FED all’inflazione a dicembre 2021

Correlazioni tra due Mondi

A dirla tutta quindi non siamo presenti ad una contiguità di movimento tra gli asset della blockchain di bitcoin e le oscillazioni macroeconomiche, ma ultimamente le curve tendono ad essere sempre più congruenti.

Il grafico mostra il livello di correlazione tra BTC e l’ETF SPY (Credits: https://coinmetrics.io/)

Ovviamente questo a maggior ragione sta succedendo ancor di più in questo inizio di anno , in cui le protezioni messe in atto dalle azioni di tutela degli Stati per calmierare gli effetti della pandemia stanno svanendo e si sta cercando di tornare ad un regime di libera attività, sganciandosi dal paradigma di sussistenza prepotentemente entrato in scena nel corso degli ultimi anni.

In totale antitesi ad un mercato gonfiato dagli eccessi di immissioni di liquidità spropositata e con pochi controlli.

Quindi una analisi attenta alla situazione impone una riflessione finale di massima, cioè le news e le informazioni di stampa, o i comunicati importanti da parte di Enti istituzionali non influenzano il prezzo, ma sicuramente le oscillazioni di prezzo, che poi compensano in maniera autonoma in relazione alla macroeconomia.

Un ultimo aspetto tecnologico inoltre da considerare e che in parte differenzia l’investimento sul mercato cripto da quello azionario, sulla blockchain di BTC l’hashrate (difficoltà di creazione della moneta digitale) per la maggior parte dei casi non segue il livello del prezzo, e la blockchain di Bitcoin ha sempre proseguito il suo trend.

L’Hasrate di Bitcoin dal 2010 ad oggi

Ogni volta infatti che accade uno shock di breve o medio termine, come sta accadendo in questi giorni, il protocollo di calcolo e consenso, determina un differente livello di complessità di mining, il che comporta appetibilità maggiore da parte di nuovi miners, così il livello viene recuperato, portando nuova liquidità nel cumulo delle transazioni presenti sulla blockchain.

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Cosa Potrebbe succedere da adesso?

Nessuno è capace di leggere il futuro chiaramente, è vero che l’aumento dei tassi toglierà liquidità facile e renderà molto più interessanti gli investimenti a reddito fisso, che sono meno rischiosi di azioni e ancor di più della volatilità delle cripto.

Considerando quindi che esistono dei “meccanismi di protezione” negli algoritmi di generazione delle POW che esulano l’emotività umana, ma che lo scenario si delinea verso una sempre maggior correlazione tra le criptovalute e gli eventi macroeconomici, a mio sindacabile giudizio, assisteremo a prezzi abbastanza volatili, ma il trend seguirà le l’indicazione della macro economia.

 

*Disclaimer: l’opinione qui espressa non è un consiglio di investimento, ma viene fornita solo a scopo informativo. Ogni investimento e ogni trading comporta dei rischi, quindi dovresti sempre eseguire le tue ricerche prima di prendere decisioni. Non consigliamo di investire denaro che non puoi permetterti di perdere.

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