La Fed ha rilasciato un documento in cui discute la possibilità di introdurre il dollaro digitale. Ma ci sta veramente pensando o sta solo temporeggiando?
La banca centrale cinese ha messo in produzione uno yuan digitale in concomitanza con le Olimpiadi invernali, 250 milioni di persone hanno già scaricato l’app con il relativo wallet. La Fed non vuole essere da meno, almeno lo vuole far credere, e ha prodotto un documento di discussione. Il rilascio di questo documento dovrebbe essere una pietra miliare importante ampiamente anticipata per la Fed. Oppure no?
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Nel documento la Fed ha affermato: “Essenziale è un approccio metodico e ben studiato per rilasciare un nuovo strumento digitale nazionale. I responsabili politici e il personale della Federal Reserve hanno studiato attentamente la CBDC (Central Bank Digital Currency) per diversi anni.”
Leggendo il documento però, questi anni di studio non si riflettono nel tono né nel contenuto. Deludente è anche la mancanza di profondità tecnica e le infinite chiacchiere, dichiarando più volte che “non intende segnalare che la Federal Reserve prenderà decisioni imminenti sull’opportunità di emettere una CBDC statunitense”. Questo è chiaro, non hanno preso la decisione di procedere su un CBDC statunitense, vogliono dare l’impressione che ci stiano lavorando.
Il compito della Fed è di condurre la politica monetaria della nazione per promuovere la massima occupazione, mantenendo prezzi stabili nell’economia statunitense. Tutto ciò porta a un’ampia gamma di attività e poteri della Fed. Si va dalla promozione della stabilità del sistema finanziario attraverso il monitoraggio e il controllo del rischio, alla gestione di un sistema di pagamento, compensazione e regolamento per le banche commerciali.
Lo strumento di cui la Fed è responsabile e che allo stesso tempo è diffuso al pubblico è il contante. Una valuta digitale della banca centrale sarebbe l’equivalente digitale del contante. Uno strumento privo di rischi di credito e di liquidità, da utilizzare per pagamenti istantanei.
Proprio come il contante, il documento di discussione ritiene che anche un dollaro digitale verrebbe distribuito tramite intermediari. La disintermediazione delle banche può avere conseguenze indesiderate sulla creazione di credito e sul modo in cui il denaro diventa capitale per le imprese produttive.
Un altro fattore importante che impedisce una corsa al dollaro digitale proviene dalle banche. Essendo paragonato al contante, sarebbe esente da interessi. Tuttavia, anche un tasso di interesse pari a zero potrebbe risultare attraente nell’era dei tassi di interesse negativi. Quindi anche un 0% potrebbe valere qualcosa ed essere attraente rispetto a un deposito in banca che paga un tasso di interesse negativo.
Il problema è evidente, tale mossa si scontra con l’inclusione finanziaria poiché anche le persone senza conti bancari hanno bisogno di accedere a un dollaro digitale, dovrebbero quindi esserci anche canali per i pagamenti di bonifici senza tali conti bancari. Gli obiettivi dichiarati dalla FED, ovvero avere un rigoroso sistema a due livelli e l’inclusione finanziaria sono quindi contraddittori.
L’altra contraddizione è l’impossibilità di assicurare la privacy e allo stesso tempo rispettare le leggi per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, che richiedono una qualche forma di controllo dell’identità. Il contante è ottimo per la privacy a causa della natura anonima delle transazioni.
Questo è un problema, denaro e crimine sono collegati. È facile evadere le tasse, fare riciclaggio, fare donazioni illegali e non rintracciabili con denaro contante.
Tutti questi problemi potrebbero essere risolti creando una qualche forma di portafoglio digitale o carta della Fed distribuita gratuitamente a tutti, anche coloro che non hanno un conto bancario.
Una delle idee è creare un modo per avere transazioni anonime per piccoli importi, con un limite all’importo totale che si può spendere in un periodo. Quindi di creare una sorta di wallet digitale per effettuare piccoli pagamenti anche in assenza di connettività Internet o elettricità, utilizzando una tessera elettronica.
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Il più grande ostacolo per l’emissione di un dollaro digitale potrebbe essere la posizione della Federal Reserve di non procedere con una CBDC senza un chiaro supporto da parte dell’esecutivo e del Congresso, sotto forma di una specifica legge autorizzativa. Lo stato attuale del Congresso degli Stati Uniti non ispira fiducia nell’approvazione di tale legge.
Una delle parti più interessanti del documento è la discussione sugli effetti della politica monetaria, in particolare la parte sugli effetti che il dollaro digitale potrebbe avere sulla gestione delle riserve monetarie. Il documento sostiene che una CBDC non influenzerebbe la gestione delle riserve.
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