A seguito del hacking occorso all’exchange Crypto.com, l’azienda è stata criticata per la sua scarsa chiarezza di comunicazione. Le parole del CEO.
Il CEO di Crypto.com, uno dei più grandi exchange di criptomonete, Kris Marszalek, ha ammesso che centinaia di account sono stati hackerati con conseguente furto dei fondi presenti nei wallet dei poveri malcapitati; tuttavia, non sono stati rilasciati ancora i dettagli del metodo di hacking utilizzato per violare gli account degli utenti.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg lo scorso mercoledì, Marszalek ha confermato la violazione di oltre 400 account Crypto.com. Il CEO dell’exchange ha inoltre ammesso di non essere stato contattato da nessun regolatore ma che sarebbe più che felice di condividere le informazioni possedute con chiunque ne facesse richiesta ufficiale.
Crypto.com e la trasparenza: non è la prima volta
Le dichiarazioni dell’azienda, però, non sono state sempre così cristalline. Nel corso dell’incidente, la messaggistica ufficiale di Crypto.com dava spiegazioni vaghe e poco chiarificatrici riguardo a quelle che alcuni utenti denunciavano come “attività sospette” sui propri conti.
Marszalek ha in seguito twittato che “nessun fondo dei clienti è andato perduto“. Molti hanno interpretato questo messaggio come un chiaro riferimento al fatto che l’azienda si fosse presa carico dei fondi perduti e che quindi nessun conto utente si sarebbe ritrovato senza soldi.
I fondi perduti con l’hacking, però, ammontavano a ben 15 milioni di dollari in ETH, secondo quanto sostenuto dalla società di sicurezza PeckShield. Le perdite dell’exchange sono state quindi inviate a Tornado Cash, uno strumento di privacy delle criptovalute che riesce a nascondere la destinazione finale dell’ether inviato. Il servizio in sé è più che legittimo ma molti di voi avranno già pensato a quali usi si potrebbero fare con un servizio del genere e dei proventi “sporchi”.
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Fortunatamente un caso isolato
Secondo quanto riportato da NBC News, nel corso dello scorso anno ci sono stati oltre 20 tentativi di hacking, tra tutti gli exchange, andati a buon fine con oltre 10 milioni di euro rubati in criptovalute, sei di questi hacking hanno superato i 100 milioni di euro in criptovalute di furto complessivo.
Al di là di questo spiacevolissimo incidente, Crypto.com rimane uno dei capisaldi del mondo crypto in genere e degli exchange in particolare. Con la sua recente campagna pubblicitaria decisamente “aggressiva” si è fatta presto conoscere e riconoscere in tutto il mondo e in tutti gli ambienti. Basti pensare all’incredibile accordo raggiunto con i Los Angeles Lakers, con la strepitosa cifra di 700 milioni di dollari, per cambiare il nome dell’iconico stadio dei Lakers, lo Staples Center, in Crypto.com Arena.
Non solo. La sua popolarità ha toccato sport come l’UFC, l’Australian Football League, la NHL con i Montreal Canadiens e la NBA come sponsor dei Philadelphia 76ers.