L’acquisizione di Dharma Labs da parte di OpenSea aiuterà il mondo degli NFT ad essere accessibile ad un pubblico più vasto
OpenSea ha preso letteralmente il largo. Con un volume di scambio enorme con crescite record ogni mese e una valutazione di 13,3 miliardi di dollari, OpenSea ha pensato bene di ampliare i suoi orizzonti con l’acquisizione di Dharma Labs.
Dharma Labs è una piattaforma che consente agli utenti di collegare i propri conti bancari in modo da poter scambiare e acquistare token di varia natura. OpenSea è il più grande mercato per quanto riguarda gli NFT e l’acquisizione di Dharma Labs è costata alla piattaforma tra i 110 e i 130 milioni di dollari.
Dharma Labs e Opensea, insieme per cambiare il mercato NFT
In un comunicato Dharma Labs ha avvertito i suoi utenti che fra 30 giorni l’interfaccia chiuderà definitivamente. Sono quindi tutti invitati a trasferire i token presenti nei loro portafogli da un’altra parte, senza pagare alcun tipo di commissione o fee.
Nel comunicato si legge che l’azienda è contenta di essere riuscita a rendere più accessibile a tutti il mondo delle criptovalute, aggiungendo: “Nel corso dello scorso anno gli NFT sono diventati la ‘punta di diamante’ del processo di adozione culturale delle criptovalute. Con migliaia di pezzi unici che hanno finalmente ottenuto il riconoscimento che meritano anche dal mainstream. Per questo motivo, nel 2022 siamo felici di rivolgere tutte le nostre attenzioni verso l’adozione mainstream della crittografia: gli NFT.”
Dharma ha intenzione di portare la sua “conoscenza, esperienza e tecnologia a OpenSea al fine di alimentare una maniera di acquistare, vendere e coniare NFT adatta a tutti“. Tra l’altro, i due co-fondatori della società avranno ruoli di prim’ordine all’interno di OpenSea, quali chief technology officer e head of strategy.
Chiudendo del tutto la sua interfaccia, Dharma ha di fatto regalato i suoi clienti a wallet rivali ma riguardo a questo punto l’azienda ha dichiarato: “Sebbene crediamo che i mobile wallet possano giocare un ruolo fondamentale nel futuro di OpenSea, non vogliamo inserire l’attuale fattore di forma di Dharma nella suite di prodotti di OpenSea”.
Per tutti coloro che non faranno in tempo a rispettare il limite di 30 giorni della chiusura dell’interfaccia, Dharma ha messo a disposizione una DApp open-source nella quale però tutti i clienti dovranno pagare le tariffe di tasca loro per ciascuna transizione.
OpenSea ha lo sguardo al futuro
Per quanto riguarda OpenSea, l’acquisizione di Dharma Labs le consentirà di raggiungere i 4 obiettivi preposti dall’azienda per il suo 2022: accelerare lo sviluppo del prodotto; migliorare la fiducia, la sicurezza e l’affidabilità; soddisfare le esigenze di una comunità in crescita; e investire in modo significativo nell’ecosistema NFT. Il co-fondatore e CEO della piattaforma, Devin Finzer, ha dichiarato:
“Entrambi i nostri team condividono il pensiero che gli NFT saranno il punto focale culturale dell’adozione della crittografia negli anni che seguiranno – e questo pensiero può concretizzarsi solo se l’adozione degli NFT risulterà facile ed accessibile anche per la persona media”.
Nadav Hollander, come chief tecnology officer avrà il compito di “migliorare l’affidabilità tecnica dei nostri prodotti, e costruire meccanismi Web3-nativi per coinvolgere e premiare la nostra leale comunità”.
Alcuni vedono in queste grandi acquisizioni da parte di OpenSea un problema in quanto si rischia di centralizzare troppo il tutto, il che andrebbe in contrasto con i principi cardine di ciò che il Web3 vuole fare.
Altre critiche erano già giunte all’azienda quando Brian Roberts aveva suggeito che il mercato degli NFT sarebbe potuto essere quotato in borsa. Roberts, il nuovo direttore finanziario, ha poi in qualche modo ritirato quell’affermazione in un’intervista a Bloomberg, dando la colpa ad alcune “notizie imprecise” che aveva ricevuto.