Hacker dalla Corea del Nord rubano 400 milioni in Bitcoin e cripto. Il mondo trema

Da un’indagine di Chainanalysis, hacker dalla Corea del Nord hanno rubato ben 400 milioni in Bitcoin criptovalute, alcuni dettagli sono preoccupanti

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Secondo la famosa piattaforma che analizza i movimenti sulle blockchain, nel 2021 la Corea del Nord si è resa protagonista nel campo dei furti di criptovalute e Bitcoin. Parliamo di un bottino complessivo di oltre 400 milioni di dollari, la maggior parte raccolti grazie a sette grandi attacci informatici.

Tra le vittime principali figurano grosse società di investimento ed exchange centralizzati. Seguendo le tracce lasciate dalle transazioni fraudolente, si è potuti risalire agli artefici: un gruppo di hacker al soldo del regime nordcoreano.

Le tracce portano in Corea del Nord

Gli analisti hanno concluso che gli attacchi hanno usato per la maggiore tecniche quali phishing, Code Exploit, Malware e accurate tecniche di Social Engineering.

Seguendo gli spostamenti dei proventi dei crimini commessi dal gruppo di hacker, le indagini di ChainAnalysis hanno svelato delle preoccupanti verità. Pare infatti che la maggior parte della refurtiva, sia transitata verso indirizzi sotto il controllo di Pyongyang. Questo non può che avvalorare la tesi per la quale a muovere i fili, altri non ci sia che il già noto Lazarus Group.

Lazarus è un’organizzazione che ha già ricevuto diverse sanzioni dagli USA, è inoltre stato già accusato in passato di essere coinvolto nell’attacco Ramsonware “WannaCry”. Parliamo di un disastroso attacco informatico che ha visto nel mirino diverse banche internazionali e i conti dei loro clienti, oltre a Sony Pictures, tra le vittime più note.

La questione che desta maggior allarme, in ogni caso, è il fatto che si ritiene il gruppo sia direttamente controllato dal principale servizio di Intelligence a soldo del regime, il Reconneissance General Bureau.

Un’accusa decisamente forte arriva dal panel delle Nazioni unite che vigile sulla questione nordcoreana. Pare infatti che i fondi sottratti servano a finanziare i controversi programmi nucleari missilistici del paese. Un rischio ad oggi inaccettabile per la sicurezza dell’intero pianeta.

 

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