Il portoghese, 45 anni è sospettato di essere l’autore di uno dei più grandi crimini di frode nel mercato crypto, rubando oltre 2,5 milioni di euro
La Guardia Civil ha arrestato Vítor Manuel Batista Fajardo questo fine settimana, per presunte frodi legate al mercato delle criptovalute.
Il portoghese è stato arrestato in Spagna per sospetto di mega-truffa, in un’azione che la Guardia Civil descrive come una delle più grandi frodi in questo mercato della storia. Lo scherzetto avrebbe portato nelle sue tasche l’equivalente di oltre 2,5 milioni di euro.
Secondo il quotidiano spagnolo El País, il cittadino portoghese è incriminato per sette reati di frode e riciclaggio di denaro in un presunto schema “Ponzi” attraverso la creazione di una piattaforma di investimento in criptovalute.
I dettagli della truffa
Molte persone hanno pubblicizzato inconsapevolmente la piattaforma fraudolenta in vari forum, programmi radiofonici ed eventi sportivi, attirando investitori in Spagna e Portogallo. L’operazione è iniziata nell’agosto dello scorso anno.
Il quotidiano El País indica che la piattaforma offriva un rendimento minimo del 2,5% alla settimana agli investitori, in uno schema descritto dalle autorità come simile a un “Ponzi”, portando i clienti ad investire ancora di più. La Guardia Civil ha congelato diversi conti bancari e siti web partner della piattaforma.
Schema Ponzi per decine di migliaia di euro
Le autorità spagnole hanno dichiarato che “l’imputato è già stato presentato al giudice ed è stato rilasciato“. Alla domanda se Victor Fajardo fosse agli arresti domiciliari, la Guardia Civil ha spiegato solo che “per motivi legali” non poteva rispondere.
Il cittadino portoghese di 45 anni si è trasferito in Spagna nel 2019, dopo aver fondato un’azienda alimentare a conduzione familiare in Portogallo. Sin da subito gli utenti hanno creato gruppi sui social in cui si chiedevano se i rendimenti fossero sostenibili.
Uno dei gruppi più noti conta 38 persone, molte delle quali ha perso denaro nell’ordine di decine di migliaia di euro. Il caso è arrivato alle autorità spagnole quando, nell’agosto dello scorso anno, una delle vittime è andata in un ufficio di investigatori privati dopo aver investito 150.000 euro per l’acquisto di “Bitcoin”.
Secondo la stampa spagnola, la donna ha anche collaborato al progetto senza essere consapevole della natura illecita di esso.
In un’intervista alla stampa spagnola, il direttore dell’agenzia investigativa privata, Juan de Dios Vargas, ha dichiarato:
“abbiamo iniziato a indagare e, dopo aver già ricevuto alcune segnalazioni, abbiamo presto capito che si trattava di una truffa“.
Le denunce si sono moltiplicate in fretta in Portogallo. Alcuni hanno anche cercato di recuperare i loro soldi, entrando in contatto diretto con Vítor Fajardo, ma senza successo.