La moneta popolare per eccellenza degli ultimi anni di vita della vecchia lira. Collezionarla è un obbligo.
Analizziamo periodicamente monete che hanno caratterizzato con la propria esperienza quella dell’intero paese. Monete che si sono legate alla storia del proprio paese semplicemente attraverso un’immagine oppure grazie allo stesso periodo di conio. Monete che hanno simboleggiato un particolare momento storico grazie a ciò che sono riuscite ad evocare o trasmettere agli appassionati, ai collezionisti più accesi, soltanto grazie ad una rapida controllatina, oppure dopo che questi sono riusciti per pochi secondi ad averla tra le proprie mani. Oggi alcune di quelle monete rappresentano dei veri e propri tesoro.
Come anticipato, spesso ci è capitato di approfondire le caratteristiche di alcune monete, di alcune categorie di esse insomma. Stavolta il discorso si fa complicato perchè si parla di una delle monete più rappresentative della vecchia lira, una delle monete considerate più popolari dell’ultimo ventennio forse della vecchia moneta italiana. Parliamo insomma della moneta da 100 lire e della sua ultima versione ufficialmente riconosciuta, almeno nelle dimensioni classiche, escludendo la versione mini lanciata ad inizio anni novanta.
Monete, è ancora in casa nostra, cercatela! La 100 lire Minerva, un tesoro
Non sono pochi quelli che nel momento in cui abbiamo salutato la vecchia lira ed abbracciato la moneta unica europea hanno messo da parte numerosi esemplari di monete e banconote per l’appunto in lire. Scelta molto saggia, considerato che ovviamente il valore di alcuni esemplari con il tempo è letteralmente schizzato. Siamo al quasi ventesimo anniversario di introduzione dell’euro, oggi, possiamo dire che alcune monete o banconote della vecchia lira valgono un vero e proprio tesoro. Un esempio? L’abbiamo appena citata, la moneta da 100 lire definita Minerva. Coniata tra il 1955 ed il 1989. Acmonital il materiale, diametro è di 27,8 millimetri, il peso è di 8 grammi con contorno rigato di 2 millimetri.
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Su una delle due facciate, per l’appunto, Minerva nell’atto di impugnare una lancia. Versione più preziosa, senza dubbio quella di prova del 1954. Nel caso di un fior di conio, di una moneta cioè conservata nelle migliori condizioni possibili parliamo di un valore di circa 3000 euro. Valutazione assolutamente eccezionale se si considera che mai nessuno avrebbe immaginato per questa particolare moneta un valore tanto elevato. Ma le sorprese non sono finite. Anche gli esemplari successivi valgono oggi cifre di tutto rispetto. Non come quella del 1954, certo, ma comunque cifre abbastanza sorprendenti in alcuni casi. Di seguito le versioni considerate più rare in assoluto con relativo valore:
(Ricordiamo che l classificazione delle monete secondo il proprio stato di conservazione si avvale delle seguenti sigle: MB = Molto Bella .BB = Bellissima SPL = Splendida FDC = Fior di Conio
- 1954 – 3000 euro in FDC.
- 1955 – 900 euro in FDC, 150 in SPL, 5 in BB.
- 1956 – 250 euro in FDC, 45 in SPL, 60 in BB.
- 1957 – 300 euro in FDC, 45 in SPL, 30 in BB.
- 1958 – 550 euro in FDC, 50 in SPL.
- 1959 – 600 euro in FDC, 50 in SPL.
- 1960 – 550 euro in FDC, 50 in SPL.
- 1961 – 550 euro in FDC, 50 in SPL.
- 1962 – 230 euro in FDC, 30 in SPL.
- 1963 – 95 euro in FDC, 20 in SPL.
- 1964 – 60 euro in FDC, 10 in SPL.
- 1965 – 70 euro in FDC, 10 in SP.
- 1966 – 45 euro in FDC.
- 1967 – 40 euro in FDC.
Tutte le altre annate che non sono tra quelle indicate possono avere un valore che varia tra i 2 ed i 4 euro per esemplare. Parliamo insomma di versioni, oggi, in alcuni casi, particolarmente pregiate. Monete che mai e poi mai si sarebbe immaginato potessero arrivare a valere tanto, e invece, il mercato, alcune riflessioni, i tempi che corrono forse e soprattutto quelli passati, hanno contribuito ad una valutazione assolutamente fuori ogni più realistica ipotesi. Quelle monete oggi rappresentano una realtà concreta, autentica, quasi pressante. Una realtà che le descrive come veri e propri tesori da tenere ben custoditi.