La storia del nostro paese attraverso l’evoluzione di una moneta. La sua storia è il nostro trascorso, nei decenni andati.
Monete della vecchia lira che letteralmente hanno segnato le varie epoche ormai andate del novecento e non solo. Monete che con le proprie caratteristiche, la propria mistica aurea, se cosi possiamo dire, hanno fatto in modo che quelle immagini, quei tratti, quel colore non andasse mai e poi mai dimenticato. Cosi oggi, ci ritroviamo a commentare e ragionare in merito a monete che forse la maggior parte dei cittadini avrà dimenticato già da un bel po’. La valutazione di queste monete, poi, subisce lo stesso fascino di cui si diceva in precedenza.
Nel caso specifico parliamo della moneta da 10 lire. Una moneta che attraverso le sue numerosissime versioni ha segnato e non poco la storia della numismatica nel nostro paese. Monete che sono passate indenni dall’ottocento ai primi del novecento, la monarchia saldamente al potere, e poi il fascismo, prima ancora il primo conflitto mondiale e dopo poco il secondo. Il boom economico dopo la ripresa. Gli anni di piombo, gli scandali ed il finto benessere degli ottanta e poi i giorni nostri. Una moneta di fatto sempre presente, sempre pronta a raccontare i tratti segnanti di un particolare momento storico.
Monete, le sue versioni hanno raccontato l’Italia: il profilo reale da 25mila euro
Come si diceva la storia, quella importante inizia già nell’ottocento con alcune versioni che sono rimaste nella storia e fanno la fortuna di numerosissimi collezionisti letteralmente infatuate di alcune storiche versioni. Parliamo di una delle monete con valore più alto in assoluto. Definita del “Re Eletto”, prodotta a Bologna in sole 1100 unità, una versione rarissima insomma, coniata dal 1860. Su una delle due facciate Vittorio Emanuele II, dall’altra due rami di lauro intrecciati tra loro, quasi formare un fiocco. Il suo valore è più che sorprendente.
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La 10 lire con Vittorio Emanuele di metà ottocento, oggi, in ottime condizioni di mantenimento può valere intorno ai 25mila euro, una stima davvero importante insomma. Tornado, per cosi dire al novecento, troviamo ad esempio la 10 lire coniata nel 1936 definita “Impero”. In questo caso specifico troviamo su una delle due facciate Vittorio Emanuele III, dall’altro lo stemma di casa Savoia. 10 grammi ed un diametro di 27mm, una delle gemme del patrimonio numismatico italiano, che però non mantiene una valutazione altissima nonostante la tiratura non di certo numerosa. Parliamo in ottime condizioni di mantenimento di circa 200 euro.
Altre versioni di questa moneta furono realizzate fino al 1941, il loro fine era esclusivamente collezionistico con pochi esemplari per ogni moneta, parliamo di circa 50 esemplari. Il loro valore, di conseguenza si è mantenuto mediamente alto, con alcuni casi molto eclatanti, in merito alle cifre incassate dalle relative vendite. Una 10 lire del 1937, ad esempio è assegnata all’asta per la cifra di 4.392 euro, un’altra del 1938 è stata acquistata per 9.200 euro, del 1939 ceduta per la la cifra di 12.980 euro, un’altra del 1940 aggiudicata all’asta per 8.050 euro. Infine un esemplare del 1941 valutato la bellezza di 11.210 euro, valutazioni, per questo taglio, per questa moneta, assolutamente eccezionali insomma.
Un vero e proprio pezzo di storia italiana, niente da ridire, qualcosa di autentico, qualcosa di vero, capace di scandire gli eventi attraverso immagine e pura testimonianza. Ci troviamo di fronte a vere e proprie opere d’arte in alcuni casi. Pezzi pregiatissimi che hanno addirittura caratterizzate le epoche vissute. Oggi quelle monete valgono una fortuna. In ogni parte del mondo flotte di collezionisti si interessano ad esse. Ogni anno vendite, aste o line, caratterizzano l’esperienza di questi preziosi “pezzi” ancora un circolazione. Una moneta che è tanto altro ancora, vero e proprio gioiello nazionale, in alcuni casi.