Ci sono eventi che senza ombra di dubbio caratterizzano esperienze, opinioni e giudizi. Alcuni possono essere molto rischiosi.
Ci sono eventi, si diceva, capaci di caratterizzare tutto ciò che da quel momento in poi potrebbe o non potrebbe avvenire. Momenti talmente particolari ed inattesi che al sol pensiero di una probabile ripetizione di essi si rischia letteralmente di far andare in tilt la mente. A settembre del 2003 tutti i romani ricorderanno la notte bianca, che verso la fine del mese riempii di eventi le strade della capitale. Cosi come molti anni prima era accaduto, scandito dai versi di una celebre canzone di Lucio Dalla, la città si riversò in strada. Eventi, concerti, spettacoli, tutto lasciava presagire che quella notte sarebbe stata indimenticabile. Infatti lo fu.
Nelle prime ore del nuovo giorno, mentre la notte bianca entrava praticamente nel vivo qualcosa turbò i programmi dei romani e non solo. Tutta l’Italia fu infatti investita da un evento mai accaduto prima, in quel modo tanto spropositato. Un blackout, causato dalla caduta di un albero su un traliccio nemmeno in Italia, no, ma in Svizzera. Tutto il nostro approvvigionamento di energia messo in discussione, e come infatti, tutto in quel momento saltò. Ospedali travolti dal buio e dall’impossibilità di usare le varie strumentazioni, fabbriche sorprese e chiaramente bloccate, sistema ferroviario in tilt, 30mila passeggeri lasciati letteralmente a piedi.
L’Europa ha paura, il blackout rischio concreto: l’approvvigionamento di energia è diventato un problema
Si stima, che in quelle poche ore, i danni causati dall’evento furono complessivamente molto vicini ai 100milioni di euro. Ed oggi? Qual’è l’attinenza di quanto raccontato con quelli che sono i nostri giorni, la nostra epoca, le nostre realistiche situazioni? L’attinenza è purtroppo molto concreta, realisticamente valida. Basti pensare alle parole utilizzate dai componenti di molti governi europei. L’approvvigionamento di energia sta diventando un serio problema, un blackout nell’immediato futuro non è affatto da escludere, questo sia chiaro a tutti.
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“Un black out non e’ da escludere – cosi ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nel corso dell’assemblea di Confartigianato – rispetto all’attuale assetto dell’approvvigionamento energetico. E’ importante sterilizzare nel modo piu’ equo possibile l’impatto del rincaro delle bollette sulle famiglie e le imprese. Questo al netto dell’esigenza che a livello europeo si definisca un piano per evitare cose anche peggiori, evitare la possibilita’ di andare in black out.Un black out non e’ da escludere rispetto all’attuale assetto dell’approvvigionamento energetico“. Parole, quelle del ministro Giorgetti a metà tra monito e pura ammissione di eventuale rischio concreto.
In alcuni paesi, Spagna e Austria su tutti, è bastato un breve accenno da parte di alcuni rappresentanti delle istituzioni per dare vita a vere e proprie scene di panico. Negozi presi d’assalto, ferramenta per acquistare torce e quant’altro e negozi di alimentari e supermarket per quel che riguarda i beni di prima necessità. Alcuni governanti hanno addirittura consigliato di fare approvvigionamenti, e i cittadini chiaramente sono subito corsi ai ripari. Vivere una simile esperienza, ripiombare di colpo in quei momenti che tanto ricordano il primo lockdown non sarebbe certo la migliore delle esperienza. L’Italia e l’Europa tutta, lo sanno benissimo. I cittadini, tremano.