Si fa grande fatica a trovar lavoro a causa dell’emergenza sanitaria, sorprendenti sono però i dati Istat relativi al primo trimestre 2021.
In Italia il contagio da Coronavirus sta mettendo in apprensione non solo i cittadini dal punto di vista sanitaria, ma soprattutto i lavoratori per quanto concerne l’economia. Sono infatti più di 12 i mesi di inattività per gli esercizi commerciali che faticano così a riprendersi.
Resi noti quindi i dati del primo trimestre 2021 da parte dell’Istat sul Prodotto Interno Lordo del Paese, il quale ha subito una netta decrescita lo scorso anno e che punta ad uscire dalla crisi nei prossimi anni. Impresa che sembra molto ardua
Il prodotto Interno lordo del Paese è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. Si tratta di una contrazione molto più contenuta rispetto al quarto trimestre del 2020 che ha risentito fortemente del secondo lockdown imposto al venire dell’autunno.
L’economia italiana punta però ad una risalita, così come l’intera Europa. A testimoniare ciò ci pensa il centro studi di Confindustria con l’analisi mensile e avverte come, tralasciando l’Europa, “il resto del mondo è già ripartito”. Considerando poi che il primo trimestre del 2021 si è ridotta l’intensità del calo tendenziale del Pil dal 6,6% all’1,4%. Dal Pnrr si considera poi l’arrivo di un aiuto alla ripresa a partire dalla seconda metà dell’anno 2021.
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Durante il primo trimestre 2021 si è vista la perdita di 254mila occupanti rispetto invece al trimestre precedente. Per quanto concerne il livello di occupazione, invece, i dati sono inferiori dell’1,1%, riprendendo i dati Istat. Nel trimestre aumentano poi sia le persone in cerca di lavoro (con una statistica che conta l’incremento del 2,4%) e sia degli inattivi tra i 15 ed i 64 anni (con l’aumento dell’1%, pari a 134 mila unità).
A marzo invece c’è una lieve crescita dell’occupazione, così come accaduto a febbraio. Secondo l’Istat ci sono 34 mila occupati in più rispetto al mese precedente. Sono 565mila unità in meno gli occupati in un anno, e rispetto a prima della pandemia, a febbraio 2020, quasi 900 mila in meno. Si conclude con il tasso di disoccupazione, quest’ultimo sale tra i giovani al 33% tornando al livello di gennaio, dove era stato il più alto degli ultimi anni, a partire da aprile 2018.
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