Le banche italiane soffrono i tassi negativi soprattutto dopo l’espandersi del contagio da Coronavirus: con le politiche della Bce la pressione si è fatta sentire sull’Euribor.
Nell’anno della crisi sanitaria si fa sentire il peso dei tassi negativi per le banche. Ecco quindi che ogni banca si sta adoperando in maniera particolare per poter contrastare le politiche ultraespansive della Bce che, con la pressione verso il basso, si è fatta sentire sull’Euribor. Tra le conseguenza inizia ad avere risvolti concreti anche per i clienti di diverse banche.
Tra queste, in particolare una, la quale ha preso una decisione particolare ed a sorpresa. Infatti ha scelto di chiudere i conti correnti inattivi con giacenze superiori ai 100mila euro.
Ecco cosa ha scelto di fare Fineco
Una comunicazione ad opera di Fineco che ha deciso di scrivere una lettera ai propri correntisti, facendo quindi sapere che a partire dal prossimo 18 maggio, per chi sottosta con FinecoBank, ci saranno delle nuove regole da rispettare.
Queste infatti indicano che per i clienti della banca con almeno 100mila euro di liquidità sul conto, e privi di finanziamenti in essere o forme di investimento in prodotti di risparmio gestito e amministrato, la banca potrà rescindere il contratto.
Inoltre, la stessa banca potrà decidere, nel caso in cui gli utenti non siano a favore delle nuove regole, di chiudere il conto. Insomma, una decisione sicuramente particolare e molto dura che apre ad una nuova frontiera.
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La lettera inviata dalla banca ai propri correntisti
Il tutto viene annunciato attraverso una lettera che riporta quest’oggetto: “Proposta di modifica unilaterale del contratto”. Insomma, una richiesta non sembra poter portare grandi vantaggi agli utenti. All’interno poi viene spiegato come ci siano i tassi negativi per le banche. Rispetto poi all’anno 2019, le politiche espansive anti-pandemia adottate dalla Bce hanno contribuito ad abbassare l’Euribor.
Operazione che porta ad un livello tale che, un conto corrente con una giacenza media di 100mila euro costerebbe alla banca 2,45 euro. Andiamo infine a specificare come l’Euribor stia ad indicare il tasso utilizzato dalle banche nelle proprie operazioni di finanziamento.
Una situazione che solo con il tempo ci potrà dire se potrà dare una svolta o meno alla banca e soprattutto non sfavorire gli utenti.