Il Governo sta lavorando per emettere misure a sostegno dei cittadini: tra i tanti temi di discussione c’è sicuramente la cancellazione delle vecchie cartelle fiscali.
Il Governo Draghi vara il Decreto sostegni che va ad agevolare diverse categorie di cittadini. In particolar modo c’è attenzione sulle vecchie cartelle fiscali, sulle quali c’era tanto dibattito fino a pochi giorni fa.
Un nodo avanzato dal Ministro Franco e dal premier, i quali nutrivano dubbi sulla sanatoria di ampio respiro. Ecco quindi che c’è la decisione definitiva, che si spera, possa mettere tutti d’accordo su questo caldo tema.
Si parte col riferire come ci sarà la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali, ma con un vincolo molto stretto. Vale solo per chi ha un reddito Irpef che non superi il totale annuo dei 30 mila euro. La cancellazione sarà in atto solo per le cartelle che vanno fino all’anno 2011. Mentre inizialmente si era ipotizzato che potessero coprire l’intero periodo che va dal 2000 al 2015.
Per i restanti tre anni ‘restati scoperti’, cioè quelli che vanno dal 2012 al 2015, grazie ad una mediazioni raggiunta ieri all’interno del Consiglio dei Ministri, la cancellazione dovrebbe essere legata alla riforma che riguarda il sistema di riscossione chiesta da Lega e Forza Italia. Su questa manovra, analizzandola nel dettaglio, emergono altri dati.
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Sulla cancellazione delle vecchie cartelle, fino a 5mila euro di importo, per chi ha un reddito Irpef sotto i 30mila euro, si è trovata una mediazione tra i gruppi politici. Nella riforma di riscossione, avanzata da Lega e Forza Italia, si sarebbe dovuto consentire lo stralcio delle vecchie cartelle sotto i 5mila euro fino al 2015 (e non solo fino al 2011). Invece si è optato per non allargare il termine.
Nel testo del Decreto Sostegno si legge come: “ai fini di una ridefinizione della disciplina legislativa dei crediti di difficile esenzione – continua all’interno – il ministro dell’economia e delle finanze, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, presenta al Parlamento per le conseguenti deliberazioni una relazione contenente i criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi“.
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