Imperversa la crisi economica in Italia e Confcommercio lo conferma con dati che sono davvero tragici per le nostre attività economiche.
Nuove chiusure in Italia con tutte le Regioni, eccezion fatta per la Sardegna, che stazionano in zona arancione o rossa. Una suddivisione che per forza di cose porta il bel paese in una serie di restrizioni che lo portano, nuovamente, in una crisi economica sempre più difficile da affrontare.
Soprattutto perché maggiori chiusure portano sempre più ad un disavanzo economico importante. Non c’è la possibilità d’incassare mentre i costi aumentano. La conseguenza sono le cessazioni delle attività economiche che accumulano debiti.
A partire da lunedì 15 marzo a livello nazionale ci saranno nuove chiusure, con il passaggio di diverse Regioni in zona arancione e rossa. La perdita a livello nazionale per il commercio rispetto ad un mese normale supera cifre mai viste prima, con il calcolo ad opera dell’Ufficio studi della Confcommercio.
Quest’ultimo riporta come in un mese come quello pasquale, senza la pandemia di mezzo, i consumi nel settore del vestiario, mobili, bar e ristoranti, portavano un guadagno che avrebbe ampiamente superato i 50 miliardi di euro.
“In attesa che le vaccinazioni procedano a pieno regime continua il ricorso ai lockdown, una strategia insostenibile per le imprese del terziario“: lo afferma il presidente dell’Associazione Confcommercio, Carlo Sangalli, nel commentare una situazione critica ormai per tutti, non solo per i cittadini chiusi in casa, ma soprattutto per le attività.
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Secondo quanto riportato da Confcommercio per il commercio rispetto ad un mese normale, nel quale ricade la Pasqua, si supera un calo di 15,5 miliardi con la caduta del fatturato che sarebbe superiore al 30% del totale. Insomma, una problematica davvero difficile d’affrontare, con gli ultimi 12 mesi che hanno già sancito la chiusura di migliaia di imprese ed esercizi commerciali.
“Insostenibile perché tardano gli indennizzi dovuti e mancano ancora indicazioni sugli interventi per compensare le perdite di fatturato ormai ingenti. Chiediamo che il decreto ‘Sostegno’ ridia effettivamente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo massimo”: conclude Sangalli che attende quindi che il neo premier Draghi riesca a risollevare la situazione attuale.
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