Entrata in vigore dal 1° gennaio, la nuova legge tedesca sulla custodia di criptovalute impone ai custodi di risorse digitali una licenza. Come verrà applicata la legge alle imprese che operano al di fuori del Paese ma che continuano a fornire servizi al mercato tedesco?
In una guida rilasciata dalla Autorità di Vigilanza Finanziaria della Germania (BaFin), le aziende che detengono già beni digitali di cittadini tedeschi non verrebbero penalizzate senza la licenza. Invece, faranno da guida in fatto di protezione a tutte le nuove aziende di custodia che vorranno operare nel Paese.
Società di scambi come Kraken e Binance dovranno ottenere la licenza da BaFin, ma avranno bisogno di un’entità legale tedesca con due direttori che operano nel Paese. L’intenzione di richiedere la licenza deve essere comunicata all’autorità di vigilanza entro il 31 marzo, mentre la richiesta vera e propria va fatta entro il 30 novembre.
Tutte le società che hanno iniziato a custodire criptovalute per i clienti dopo l’1 gennaio valuteranno se le opportunità di mercato in Germania sono davvero appetibili. In caso affermativo, richiederanno la licenza per operare.
La nuova legge nasce direttamente dalla quinta direttiva antiriciclaggio (AMLD5) dell’UE, la quale impone alle società crittografiche di dimostrare la propria conformità con le procedure avanzate di conoscenza del cliente e delle norme antiriciclaggio.
Il Parlamento europeo ha sempre considerato le transazioni transfrontaliere in contanti/criptovaluta molto rischiose poiché possono essere utilizzate per finanziare il terrorismo, riciclare denaro ed evadere il fisco. Se prima le banche tedesche non potevano possedere criptovalute, con la nuova legge sono autorizzate non solo a detenere le valute digitali, ma anche a venderle legalmente agli investitori.