Grazie ad una nuova legislazione che riguarda i pagamenti offerti dalle aziende globali di criptovaluta, Singapore intende espandere le operazioni inerenti in tutta la nazione. Introdotto ieri, il “Payment Services Act è il primo regolamento mondiali per tutte le aziende che gestiscono attività come i pagamenti digitali e il trading di monete virtuali quali Ether e Bitcoin.
Mike Kayamori, CEO di Liquid, ha dichiarato: “Questa legge è per noi una panacea. La società, tramite la sua filiale Quoine Pte. Liquid Group Inc che ha sede a Tokyo, a Luno e a Londra e che opera già a Singapore, chiederà le apposite licenze”.
Considerando quanto sia aumentato l’interesse degli investitori per le criptovalute, i legislatori di vari Paesi del mondo hanno intrapreso la strada della regolamentazione onde scongiurare attività illegali quali riciclaggio di denaro, acquisto di armi e droga.
La nuova legge, oltre a far rientrare le criptovalute sotto il controllo governativo, ha dato all’Autorità Monetaria di Singapore poteri di vigilanza atti a scongiurare i rischi inerenti alla cyber-sicurezza, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Inoltre, la legge pone Singapore in posizione più concorrenziale nei confronti del Giappone, centro asiatico del trading di criptovaluta.
Quale è il reale vantaggio insito nella nuova legislazione voluta del governo di Singapore? Nizam Ismail, fondatore e CEO di Ethikom Consultancy e che aiuta coloro che ne fanno richiesta ad ottenere licenze e conformità, non ha dubbi: “La chiarezza normativa sui nuovi tipi di attività di pagamento, come gli scambi di valute digitali e i portafogli elettronici, è fondamentale per il settore e la sua futura crescita”.
Secondo alcuni dati recenti, dei 50 maggiori scambi di criptovaluta al mondo venti sono posizionati nella zona Asia-Pacifico, ed hanno rappresentato il 40% delle transazioni di bitcoin nel 2019.