Anno nuovo, vecchi problemi per il settore delle criptovalute, scevro ancora di norme chiare nella maggior parte dei Paesi del Mondo. Alcuni hanno provato a regolarlo, ma i risultati sono stati scarsi e poco chiari.
In questo momento, le attenzioni sono rivolte agli Stati Uniti e ai suoi legislatori. Molti si aspettano qualche mossa importante, ma per adesso tutto resta fermo nel campo delle ipotesi. Intanto, nuovi dati hanno rivelato che Ripple, famosa società crittografica e proprietaria di XRP, la terza più grande criptovaluta al mondo, ha speso quasi 170.000 dollari facendo pressioni sul governo statunitense lo scorso anno. La cifra equivale a circa 740.000 gettoni XRP.
La maggior parte di tempo e denaro speso da Ripple ha riguardato le attività di lobbyng nei primi tre mesi del 2019. I dati, attualmente disponibili sul sito Web “OpenSecrets”, parlano di forti pressione sull’ufficio esecutivo del presidente Donald Trump. La domanda che tanti si sono posti é: “Sono soldi ben spesi?”.
Ad ottobre 2019, Ripple confermò la prossima apertura di un ufficio dedicato a Washington, che dovrebbe avere come scopo affrontare le varie problematiche di conformità che i possessori di criptovaluta potrebbero incontrare nel settore bancario.
Quindi, le pressioni della società nei confronti dei legislatori statunitensi continuano, e saranno sempre più forti, affinché questi non facciano una mossa a favore del settore cripto e blockchain. Anche se ancora non vuol dire nulla, almeno i legislatori del Congresso hanno riconosciuto il reale potenziale di entrambi nel rafforzare l’economia del Paese.
Ripple ha assunto anche Ron Hammond, un consulente politico che ha come compito quello di creare un nuovo atto, il “Token Taxonomy Act”. La legge prevede di supportate e garantire maggiore potere alle imprese basate sulla tecnologia blockchain e sulla valuta digitale. Lo scopo finale è di creare una partnership tra imprese tecnologiche e politici per arrivare ad una maggiore comprensione del settore e ad una conformità normativa più efficace.