La Banca del Canada sta pensando ad una criptovaluta nazionale

La Banca del Canada sta pensando seriamente di sviluppare una criptovaluta nazionale, sulla scia del crescente interesse mostrato dalle altre banche centrali. Una minaccia per Bitcoin?

Le preoccupazioni relative alle criptovalute, giustificate da quadri normativi inadeguati e da eccessiva volatilità, sono in costante aumento. Per questo motivo, i funzionari della Banca del Canada hanno messo in agenda la voce “valuta virtuale” la quale, con tutta probabilità, vedrà la luce.

Alla fine si tratta semplicemente di regolamentazione. Le criptovalute vecchie e nuove non sono supervisionate dai governi. Ecco perché una di natura governativa potrebbe essere usata per tenere traccia delle spese.  A parte le motivazioni, più o meno giustificabili, è chiaro che le banche centrali di tutto il mondo si stanno muovendo all’interno di questo spazio.

Se ciò dovesse realmente accadere, che fine faranno le criptovalute private? Secondo alcuni economisti, Bitcoin rischierebbe seriamente di sparire. Se un CBDC (Central Bank Digital Currency) dovesse essere emesso, andrebbe a rimpiazzare le criptovalute che non sono scalabili, economiche, sicure e decentralizzate.

In realtà, criptovalute come Bitcoin non sono anonime, considerando che gli individui e le organizzazioni che le utilizzano lasciano ancora un’impronta digitale. Quindi, le autorità nazionali alla costante ricerca di criminali e terroristi potrebbero limitare i tentativi di creare valute digitali in totale privacy.

Inoltre, è innegabile che Bitcoin sia il più grande perdente in questo scenario, con le banche centrali che difficilmente rinunceranno al loro controllo sul monopolio senza combattere. Anche se Bitcoin e le altre criptovalute, in pochi anni, si sono affermate, in realtà i tassi di adozione sono iniqui e la capitalizzazione di mercato minima nei confronti dei mercati dei mercati legacy.

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